Comincio con il narrare di racconti di cui non si hanno fondamenti storici, non esistono testi che parlino di questi avvenimenti ma solo voci che si tramandano da generazioni in generazioni. Di un tempo di cui non rimane traccia se non nel ricordo. Chiameremo questa era Età Perduta, permeata da miti e leggende, senza fare cenni a date che non posso confermare...
Prima vi erano solo gli Elfi.
Essi erano Padroni delle Terre, dei boschi e delle montagne. Rispettivamente questi erano gli elfi Selvaggi, i Silvani e gli Scuri.
Essi non conoscevano guerra, ognuno di questi rami della Razza viveva in pace per proprio conto.
I Selvaggi più di tutti appresero il linguaggio della terra, e da essa si fecero ubbidire.
I Silvani scoprirono invece come farsi comprendere dagli alberi e dalle piante, e da questi ottennero servigi e ne divennero fratelli più di quanto lo fossero delle altre Stirpi.
Infine gli Scuri, che impararono la voce della Magia che abita le caverne, e riuscirono a dominarne il Canto.
Apparvero un giorno i Nani. Anch' essi si sparsero rapidamente per il Mondo, credendo che ad essi appartenesse.
Erano fieri quanto gli Elfi, meno intelligenti ma più saggi, meno abili ma molto più coriacei.
I Nani abitarono anch' essi le montagne e le caverne, che più amavano, ma anche le vaste praterie e le dolci colline.
Solo le foreste non riuscirono mai ad abitare, ché la foresta non li amava, poiché troppi alberi avevano abbattuto per costruire o solo per farne fuochi.
Ci furono così le prime guerre, i Nani reclamando per se i monti ed i tesori in essi custoditi.
Fu proprio in quei giorni che apparvero i primi Uomini. E gli Halfling.
Non si conosce bene da dove venissero, molti dicono che provengono dalle terre al di là del Grande Mare, fuggiti ad un cataclisma di quei lidi lontani...
I Maghi forgiarono un' arma che conteneva in sé tutte le magie più potenti, e tutto il potere di quei grandi maghi dei Primi Anni, tanto che essi avevano perso ogni incantesimo per sempre, il loro Canto consumato... consunto ormai nell' odio loro e del loro sovrano.
" Maestà " - disse l' anziano capo del Circolo dei Maghi - " questa è l' arma che dieci anni fa ci ordinasti di fare. Essa contiene tutto il nostro sapere e tutto il nostro potere."
Il Re degli Scuri, che si chiamava allora Fenthenomil, afferrò la Spada che gli
veniva porta, ed avvertì in essa un grande potere.
" Domani sarà l'ultima alba di battaglia, l' ultimo giorno di guerra. Da domani la Stirpe degli Elfi Scuri sarà padrona di Monti e Valli, colli e foreste. " - disse, e rise, perché sapeva che nessuno poteva sfoggiare una così grande alleata: la Magia della spada del Potere.
La Spada era davvero potente come il Re aveva desiderato. Il giorno dopo diede con essa battaglia, e folgori e forti venti con essa gettava sui nemici, che sgomenti nulla potevano davanti a tali furie della natura. Morirono in molti, e presto furono costretti a fuggire, in preda al terrore. Il Re, che vedeva ormai la sua gloriosa vittoria indiscussa, la sua supremazia evidente anche alle deboli Stirpi elfiche ad esso alleato, invocò ancora ed ancora il potere della Spada.
Ed esseri mostruosi con essa evocò, che portarono morte e distruzione nelle file nemiche che ancora resistevano; e dalle stesse visceri della terra uscirono demoni ed altri esseri ancora, che dagli Dei nel più profondo della roccia erano stati imprigionati.
Essi fecero a pezzi l' esercito degli Uomini e dei Nani. Ma la loro sete di sangue non era stata placata.
Presero dunque ad uccidere anche le altre Stirpi di elfi agli Scuri alleati, e i piccoli Halfling presero a divorare.
Allora il Re, di fronte a tale sfacelo, ed al grido di - Tradimento! - che ogni elfo aveva sulle labbra, ancora una volta evocò la potenza della Spada, chiedendo a raccolta tutto il potere in essa contenuto per distruggere ciò che egli stesso aveva evocato.
Ed ecco, dal più profondo delle oscure tenebre, dal più celato degli anfratti
della terra, dalla più tremenda di tutte le prigioni, la Spada liberò allora Yeniunotymt, un Lord dell' Oscuro, un Signore di Demoni.
Ma la Spada più non aveva potere a sufficienza per controllarne la furia; e rise del Re degli Scuri il Lord evocato, che il suo potere era grande e libero
dalla prigione nella quale gli Dei lo avevano confinato.
Mentre gli eserciti ormai in rotta cercavano di fuggire dalle mostruosità che ne facevano scempio, il Signore della Notte strappò la Spada dalle mani di Fenthenomil e con essa lo trafisse.
La Magia in essa contenuta, tuttavia, impediva a chiunque che non fosse
di Stirpe elfica di stringerne l' elsa.
Così il Lord fu costretto a lasciare l'arma e poi a fuggire, ché gli eserciti elfici, ormai riorganizzati, con l' aiuto degli Uomini e dei Nani rimasti, stavano per avere la meglio su l'immonda orda evocata dal Re degli Scuri, Fenthenomil, ormai morto.
L'abominio, il Signore dei Demoni, riuscì dunque a fuggire, ed assieme a questi molte creature del buio che alla luce avevano ormai ripreso forma ...
Gli Scuri scomparvero e il loro "Seme" fu celato e nascosto lontano.
Qui ora comincia la storia di cui abbiamo fondamento, scritti antichi, reperti e molt'altro ci giunge dall'antico per raccontarci cio che accdde nelle terre in cui noi viviamo.
Ci occuperemo della storia che ha permeato le terre che vanno dal Mare alla Grande Catena Montuosa Est, o poco più in là.
Prima vi erano solo gli Elfi.
Essi erano Padroni delle Terre, dei boschi e delle montagne. Rispettivamente questi erano gli elfi Selvaggi, i Silvani e gli Scuri.
Essi non conoscevano guerra, ognuno di questi rami della Razza viveva in pace per proprio conto.
I Selvaggi più di tutti appresero il linguaggio della terra, e da essa si fecero ubbidire.
I Silvani scoprirono invece come farsi comprendere dagli alberi e dalle piante, e da questi ottennero servigi e ne divennero fratelli più di quanto lo fossero delle altre Stirpi.
Infine gli Scuri, che impararono la voce della Magia che abita le caverne, e riuscirono a dominarne il Canto.
Apparvero un giorno i Nani. Anch' essi si sparsero rapidamente per il Mondo, credendo che ad essi appartenesse.
Erano fieri quanto gli Elfi, meno intelligenti ma più saggi, meno abili ma molto più coriacei.
I Nani abitarono anch' essi le montagne e le caverne, che più amavano, ma anche le vaste praterie e le dolci colline.
Solo le foreste non riuscirono mai ad abitare, ché la foresta non li amava, poiché troppi alberi avevano abbattuto per costruire o solo per farne fuochi.
Ci furono così le prime guerre, i Nani reclamando per se i monti ed i tesori in essi custoditi.
Fu proprio in quei giorni che apparvero i primi Uomini. E gli Halfling.
Non si conosce bene da dove venissero, molti dicono che provengono dalle terre al di là del Grande Mare, fuggiti ad un cataclisma di quei lidi lontani...
I Maghi forgiarono un' arma che conteneva in sé tutte le magie più potenti, e tutto il potere di quei grandi maghi dei Primi Anni, tanto che essi avevano perso ogni incantesimo per sempre, il loro Canto consumato... consunto ormai nell' odio loro e del loro sovrano.
" Maestà " - disse l' anziano capo del Circolo dei Maghi - " questa è l' arma che dieci anni fa ci ordinasti di fare. Essa contiene tutto il nostro sapere e tutto il nostro potere."
Il Re degli Scuri, che si chiamava allora Fenthenomil, afferrò la Spada che gli
veniva porta, ed avvertì in essa un grande potere.
" Domani sarà l'ultima alba di battaglia, l' ultimo giorno di guerra. Da domani la Stirpe degli Elfi Scuri sarà padrona di Monti e Valli, colli e foreste. " - disse, e rise, perché sapeva che nessuno poteva sfoggiare una così grande alleata: la Magia della spada del Potere.
La Spada era davvero potente come il Re aveva desiderato. Il giorno dopo diede con essa battaglia, e folgori e forti venti con essa gettava sui nemici, che sgomenti nulla potevano davanti a tali furie della natura. Morirono in molti, e presto furono costretti a fuggire, in preda al terrore. Il Re, che vedeva ormai la sua gloriosa vittoria indiscussa, la sua supremazia evidente anche alle deboli Stirpi elfiche ad esso alleato, invocò ancora ed ancora il potere della Spada.
Ed esseri mostruosi con essa evocò, che portarono morte e distruzione nelle file nemiche che ancora resistevano; e dalle stesse visceri della terra uscirono demoni ed altri esseri ancora, che dagli Dei nel più profondo della roccia erano stati imprigionati.
Essi fecero a pezzi l' esercito degli Uomini e dei Nani. Ma la loro sete di sangue non era stata placata.
Presero dunque ad uccidere anche le altre Stirpi di elfi agli Scuri alleati, e i piccoli Halfling presero a divorare.
Allora il Re, di fronte a tale sfacelo, ed al grido di - Tradimento! - che ogni elfo aveva sulle labbra, ancora una volta evocò la potenza della Spada, chiedendo a raccolta tutto il potere in essa contenuto per distruggere ciò che egli stesso aveva evocato.
Ed ecco, dal più profondo delle oscure tenebre, dal più celato degli anfratti
della terra, dalla più tremenda di tutte le prigioni, la Spada liberò allora Yeniunotymt, un Lord dell' Oscuro, un Signore di Demoni.
Ma la Spada più non aveva potere a sufficienza per controllarne la furia; e rise del Re degli Scuri il Lord evocato, che il suo potere era grande e libero
dalla prigione nella quale gli Dei lo avevano confinato.
Mentre gli eserciti ormai in rotta cercavano di fuggire dalle mostruosità che ne facevano scempio, il Signore della Notte strappò la Spada dalle mani di Fenthenomil e con essa lo trafisse.
La Magia in essa contenuta, tuttavia, impediva a chiunque che non fosse
di Stirpe elfica di stringerne l' elsa.
Così il Lord fu costretto a lasciare l'arma e poi a fuggire, ché gli eserciti elfici, ormai riorganizzati, con l' aiuto degli Uomini e dei Nani rimasti, stavano per avere la meglio su l'immonda orda evocata dal Re degli Scuri, Fenthenomil, ormai morto.
L'abominio, il Signore dei Demoni, riuscì dunque a fuggire, ed assieme a questi molte creature del buio che alla luce avevano ormai ripreso forma ...
Gli Scuri scomparvero e il loro "Seme" fu celato e nascosto lontano.
Qui ora comincia la storia di cui abbiamo fondamento, scritti antichi, reperti e molt'altro ci giunge dall'antico per raccontarci cio che accdde nelle terre in cui noi viviamo.
Ci occuperemo della storia che ha permeato le terre che vanno dal Mare alla Grande Catena Montuosa Est, o poco più in là.