Atlante Storico: "La Genesi"

All'inizio era il Nulla, il Caos e il Tempo. Poi nacque la Coscenza e da essa si formarono in angoli remoti dell'immenso il Male, il Bene e l'Indifferenza.
Per Ere essi attraversarono il Nulla attratti uno verso ognuno degli altri raccogliendo frammenti del Caos.
Quando si incontrarono ci fu una grande esplosione fatta di fuoco, suono, scintille e fumo.

Le scintille si sparsero per il nulla creando le stelle,
e il fuoco si divise e nacque Gurdhin,
e il suono cessò e nacque Luschantalas.
Dove avvenne lo scontro si generò Ishatara e prese coscenza.

La Dea madre passo vicino a Gurdhin e Luschantalas nello stesso istante e loro presero coscenza.
Le stelle Brillarono per Ere e gli Dei decisero che il Nulla era Troppo Vuoto.

Gurdhin allora forgiò i pianeti e Luschantalas li ricopri di aria e suoni,
Ishatara li rivestì di piante,
ed ora il Vuoto era più bello.

Ishatara portava in se ancora il seme della creazione derivato dallo scontro delle Forze prime,
ed Essa generò due figli un maschio di nome Danath e una femmina di nome Tanath,
ed essi nacquerò già fanciulli e passarono le ere giocando e ridendo tra i mondi creati.

E Tanath noto che toccando alcune strane rocce con la forma di quelli che oggi sono gli animali esse si muovevano,
e creò la vita
e fu felice.

Danath non riusciva in questo e si rattristì e il seme che lo aveva genereto sbocciò in lui,
si allontanò e vagò solo.

Ishatara contenta della Figlia decise di fare una nuova creazione per rallegrare ancor di più il Nulla
e disse a Luschantalas e Gurdhin di creare dei figli con la propria immagine.

Luschantalas plasmò il vento, Tanath gli diede la Vita
e nacquero gli Elfi.

Gurdhin scolpì le pietre, Tanath gli diede Vita
e nacquero i Nani.

Ishatara modifico le piante, Tanath gli diede Vita
e nacquero gli uomini.

La Dea Madre li guardò tutti ed essi presero coscenza.

Le Ere Passavano e Ishatara generò Eklavdra,
nata dall'ultimo seme;
essa portò la magia e le stelle brillarono più intense.

Danath nei suoi lunghi peregrinaggi intanto perdeva la sua bellezza, chiuso in un buio antro dove aveva deciso di rimanere.
Un giorno in quell'antrò entrò una giovane Elfa
ed essa si rattristì nel vedere la creatura ormai nera,
sola nel buio e gli si avvicinò per consolarlo.
Danath a quel punto la spinse via
e lei lo guardò con terrore,
il suo volto avvizzi,
i suoi capelli sbiancarono,
il suo corpo divenne debole, cadde al suolo e divenne ossa e poi polvere.

E Danath capì e ne fu felice
e girò i mondi per provare ancora quella sensazione
e nacque la Morte.

Ed egli decise di vendicarsi su coloro che si erano dimenticati di lui.
Andò dagli Dei gettando ai loro piedi,
mentre questi ridevano e cantavano,
un sacco con molte creature
e le toccò
ed esse morirono e soffrirono.

Egli allora si scaglio sulla Sorella e la toccò,
ma essa non morì.
Toccò gli altri Dei ma anch'essi non Cessarono.
Ed egli fuggì via.

E tutti gli Dei provarono forti emozioni:
paura, astio, rammarico, vendetta, pietà, compassione, giustizia e valore.
Cosi forti da colpire i frammenti di Coscenza che ancora vagavano nel nulla e dare origine altri Dei.

Tutti gli Dei decisero di riflettere sull'accaduto
e si scelsero delle dimore all'esterno del creato.
Danath volle vendicarsi ed andò dagli uomini
e ci soffio sopra
ed essi cominciarono ad invecchiare,
poi andò dai Nani e si accinse a fare lo stesso.

Sopraggiunse allora Tarash,
un nuovo nato messo a guardia del Creato
e si abbattè sul Dio Nero,
solo la metà del soffio di Danath colpì i Nani.
Lo scontro proseguì nel creato e il respiro di Danath colpì molte creature,
chi più, chi meno,
lambendo appena dove erano radunati gli elfi.

Giunsero gli altri Dei
e si unirono alla battaglia schierandosi sia con uno che con l'altro
e la battaglia infuriò per Ere
e distrusse molto del creato.

Quando si Fermarono il Nulla era nuovamente intorno a loro ed era nato Shine.

E così gli Dei decisero di andarsene nuovamente dalla dai Giardini
e darsi delle Leggi.
Non sarebbero stati per sempre più in mezzo a quelli che oramai erano divenuti "I Mortali"

Sparsero gli ultimi delle Razze e degli animali sui mondi ancora intatti
e si ritirarono nelle loro dimore esterne.

Le Razze si dimenticarono degli Dei e del Loro aspetto ormai ritratto solo in libri e sculture molto rare e vaghe.

Danath rimase solo e si adirò a tal punto che la sua pelle invecchio e gli cadde dal volto.
Egli si ritirò in un mondo vuoto sotto una cascata di sangue generata dal Sacco che aveva lanciato sotto i piedi degli Dei.

Gurdhin prese il resto della Materia del Creato e si ritirò su un mondo dove la Guerra Celeste aveva lasciato profonde ferite,
e ne fece la sua Forgia.

Luschantalas prese i più anziani degli Elfi e si ritirò sul mondo antico dove essi erano nati.
Lasciò alla sua stirpe un dono che li avrebbe aiutati a ritrovare la via per esso al momento della loro morte.

Ishatara ritornò al centro del Creato lontano dai mondi dove egli stessa era nata,
il luogo dove la coscienza di tutto ciò che è vivo ancora si può sentire.
Lì trovò il Tempo, che ora era molto importante e lo guardò.
Nacque Akrom.

Tanath cercò il fratello invano e nella sua cerca venne dimenticata dai Mortali,
per essere ricordata molte Ere dopo e trovare sede su un mondo fatto di luce.

Intanto i mortali che nella Guerra Celeste erano rimasti sfigurati si infuriarono con gli Dei
e li ripudiarono,
nacquero così gli Orchi,
e i Goblin,
e gli Gnoll
e qualunque altra razza bestiale che incarna l'odio e tutti i sentimenti negativi che i viventi possono provare.
Alcuni Elfi e Nani incompiuti presero vita
e nacquero gli Halfling
e gli Gnomi.
Ed essi pregarono loro stessi e dai loro sentimenti nacquero i loro Dei,
perchè il Creato era ancora fertile.

Le genti e gli animali si mischiarono ed Orak'Zen liberò tutti donando loro il Libero arbitrio e la Dimenticanza in modo tale da perdere il ricordo del periodo passato con gli Dei.

Ed i mondi rimasero in mano loro.
Gli Dei legati ai mortali e i mortali legati agli Dei oramai senza esistenza se uno o l'altro fossero venuti a mancare.

E gli Dei andarono via,
e decisero di non tornare per un intera Era lasciando le loro creature a loro stessi,
dandosi il tempo per riflettere.

Lontano intanto frammenti dell' Origine si erano addensati.
Male, Bene e Indifferenza facevano parte di essi
e avevano creato quello che era un mondo
e si erano formate delle creature
ed esse volarono sui mondi misti,
consci di quello che erano
e sapienti,
rimasti fuori dalla Dimenticanza.

E tra le genti che tutto devavano imparare,
giunsero i Draghi
e divennero i signori di tutto,
e regnarono con amore e con terrore.
E alcune genti furono infinitamente felici,
e la loro gioia colpì il Creato.
Altre genti furono infinitamente infelici,
e il loro terrore colpì il Creato.

Gli ultimi frammenti di quello che poteva essere fecondato assorbirono questo,
e si divisero.

Da un lato,
Nacquero i Cieli ed i loro abitanti,
dall' altro,
Nacquero gli Abissi ed i loro regnanti.

Quello che a noi è noto come universo era pronto.
La coscienza iniziale prese nome e divenne Kazadron ed abbraccio tutto creando la grande ruota,
ed in esso c'era anche il nostro mondo.
Il mondo dov'è contenuto il nostro Regno.
E lì cominciò la nostra storia
ed i fatti che i libri oggi ci riportano.